Promuoversi sul Web (parte 1 di 3) – Sito web e Blog

Oggi ho deciso di cominciare una serie di tre articoli nei quali raccontare la mia esperienza in merito alla promozione sul web della mia immagine di autore. In questo primo articolo parlerò dell’utilità di un sito web e di un blog.

Se vogliamo ritagliarci il nostro posto nell’oceano immenso di Internet, prima di tutto dobbiamo costruire la nostra identità digitale, una vetrina dove mostriamo agli altri varie informazioni su ciò che facciamo, chi siamo e cosa abbiamo intenzione di fare nel futuro. In pratica, ci serve un sito web.

Il sito web è la nostra immagine in Internet, perciò deve parlare di noi. E’ quindi indispensabile corredarlo con una nostra biografia, che dev’essere esaustiva ma non prolissa. Poi, dato che siamo autori, è doveroso inserire un elenco delle nostre esperienze letterarie, magari creando una pagina apposita per i concorsi che abbiamo vinto e una per ogni libro. Nelle pagine dedicate ai libri dobbiamo inserire la copertina, la data di pubblicazione, l’editore, il prezzo e una breve sinossi. In fondo a ogni pagina riportiamo anche i link che permettono di acquistare il libro (se è acquistabile on-line). Se abbiamo pubblicato su siti web, inseriamo i link alle pagine che contengono quanto abbiamo scritto. Una buona idea è inserire anche dei nostri scritti originali, magari racconti o poesie, se ne possediamo ancora i diritti di pubblicazione. In più, sarebbe utile una pagina con gli eventi ai quali abbiamo partecipato (presentazioni, seminari etc.). In ultimo, non dimentichiamoci del Press Kit, di cui ho parlato qui.

L’idea è che nel sito dobbiamo inserire tutto ciò che possa essere correlato con la nostra attività di autori. Non facciamo economia di informazioni, ma facciamo attenzione a non essere dispersivi. Non bisogna annoiare il lettore, bensì dargli le informazioni necessarie a conoscerci meglio.

Ma tutto questo non basta. Per tenere alta l’attenzione dei lettori e per aiutarli a capire meglio chi siamo e cosa stiamo facendo dobbiamo aggiornare periodicamente il nostro sito, comunicando tutte le notizie che ruotano attorno al nostro lavoro. In altre, parole, ci occorre un blog.

Il blog non è altro che un sito web che aggiorniamo frequentemente con articoli (detti post) in merito a qualsiasi cosa vogliamo. Possiamo parlare del libro che stiamo scrivendo, di quanto siamo stati influenzati da questo o da quell’autore e magari creare delle discussioni con i nostri lettori per alimentare un confronto e un dialogo. Capite subito, quindi, quanto sia importante un blog. Tiene alta l’attenzione dei lettori su di noi, aiuta il mondo a capire cosa facciamo, cosa pensiamo, quali opinioni abbiamo e su quali argomenti e in più permette di ascoltare la voce dei lettori e di intavolare discussioni con loro. In altre parole, aiuta a definire la nostra identità digitale e il modo in cui ci relazioniamo con il resto del mondo.

Storicamente, il blog è nato come una sorta di diario personale (blog è l’abbreviazione di weblog, ovvero diario in rete), ma con il tempo ha subito un’evoluzione che lo ha portato a essere un mezzo di comunicazione unico. C’è ancora chi lo usa come diario personale e sicuramente questo tipo di linguaggio rende più snella e colloquiale la comunicazione con i lettori, ma non dimentichiamoci mai due cose: un blog nasce per informare il web in merito a qualche argomento (nel nostro caso, ciò che ruota attorno alla nostra attività di autori) e, contrariamente ad altri strumenti di comunicazione, il blog deve invogliare alla discussione e al dialogo. Un blog senza commenti da parte dei lettori è un blog morto, una mera comunicazione monodirezionale. Senza coinvolgimento del pubblico, il blog perde tutta la sua utilità. Ricordiamocelo sempre, poiché l’interazione attiva con i lettori è parte integrante della fisiologia di questo mezzo di comunicazione.

Il sito web e il blog possono tranquillamente andare in simbiosi. Il blog può infatti essere una sezione del sito, come potrebbero esserlo la nostra bibliografia o la pagina dedicata al nostro ultimo libro. La chiave di tutto è pertanto il sito web. Realizzato quello, il blog discende di conseguenza.

Ma come si realizza un sito con un blog? Rispetto a quando ho cominciato a scrivere siti web, circa quindici anni fa, la situazione è molto migliorata. Non servono conoscenze tecniche per aprire un blog e cominciare a popolarlo di contenuti. Basta una connessione a Internet e un po’ di pazienza.

Qualcuno si chiederà: ma quanto costa? Ebbene, esistono diverse soluzioni gratuite molto valide per creare un sito web con un blog incorporato. Tra le varie opzioni mi permetto di suggerire Altervista, un progetto italiano che permette di creare un sito web da zero oppure basandosi su software chiamati CMS (gestori di contenuti). Con pochi click si definisce l’indirizzo del sito (che sarà sempre del tipo quellochevuoi.altervista.org), si installa il CMS che desideriamo e si comincia a usarlo per creare le pagine del sito. Per chi mastica qualcosa sul design di siti web, lo consiglio caldamente.

Per chi invece non vuole entrare troppo nel tecnico, due validissime piattaforme gratuite sono Blogger e WordPress.com. Blogger è una piattaforma di blogging appartenente a Google e, anche se il nome suggerisce che possa essere usata solo per creare blog, in realtà è possibile creare delle pagine come in un qualsiasi sito web. I siti ospitati su Blogger sono del tipo quellochevuoi.blogspot.it. Personalmente suggerisco caldamente Blogger a chiunque sia alle prime armi perché permette davvero di mettere in piedi un sito perfettamente funzionante in pochi minuti di lavoro. Le istruzioni sono molto semplici da seguire. Si accede a www.blogger.com, si crea un account (se avete già un account con Google, per esempio per la posta di Gmail, è sufficiente usare quello), si decide l’indirizzo del sito, l’impaginazione e la grafica e il gioco è fatto, il sito è pronto per essere popolato dagli articoli del vostro blog e dalle pagine che parlano di voi.

WordPress.com è molto simile a Blogger, ma si appoggia al più potente CMS al mondo per la gestione dei blog, ovvero WordPress. Ha più o meno le stesse funzionalità e semplicità di utilizzo, anche se nella versione gratuita ci sono delle limitazioni, per esempio per quanto riguarda la grafica.

Tra Blogger e WordPress.com consiglio di dare un’occhiata a entrambi e capire quale dei due sia più facile da usare per voi. Entrambi i siti sono ottimi e semplicissimi da usare anche da chiunque sia neofita completo in materia di creazione di siti web.

Se invece volete avere un sito personale come il mio, del tipo www.nomecognome.it, dovete acquistare un dominio di secondo livello. “Dominio” è sinonimo di “indirizzo web”. La parola “acquistare” forse è impropria, poiché i domini non si acquistano, ma si affittano annualmente. Uno dei più famosi fornitori di domini è Aruba.

Se volete acquistare un dominio, potete seguire due strade: la prima consiste nell’aprire il vostro blog con un servizio gratuito quale Blogger, poi acquistare il dominio (per esempio www.nomecognome.it) e far si che, quando si naviga in questo dominio, si apra automaticamente la pagina del vostro blog gratuito. Questa soluzione si chiama Redirect e attualmente, su Aruba, costa 9,99 € + IVA l’anno. Una seconda possibilità è acquistare un dominio con uno spazio web e un database, sui quali far appoggiare un CMS quale WordPress. Questa è la soluzione più flessibile, perché non vi dà i limiti tipici delle soluzioni gratuite (limitazioni nella grafica, nelle funzionalità etc.), ma è anche la più costosa. Per darvi un’idea, per questo sito utilizzo una soluzione di questo tipo che mi costa circa 40 € l’anno IVA inclusa, sempre con Aruba.

In sintesi, se non volete spendere nulla il mio suggerimento è di partire con un blog gratuito e lavorare solo su quello. Se invece potete spendere qualcosina, vi suggerisco di acquistare il dominio e di fare il redirect al blog gratuito. Se invece potete investire qualcosa di più e siete tecnicamente più ferrati, acquistate il dominio e installate WordPress su di esso.

Una volta scelto con quale servizio aprire il sito, rimane il problema dell’indirizzo da usare. Ricordiamoci che lo scopo di un sito è promuovere il vostro lavoro, ma prima di tutto voi. Il vostro brand dev’essere il vostro nome, pertanto il nome del sito deve contenerlo. Non usate locuzioni complicate e impersonali tipo scrittoreincompreso.it o autoredigitale.com. Se vi chiamate Mario Rossi, il vostro sito dovrà essere www.mariorossi.it o, se usate Blogger, mariorossi.blogspot.it e via dicendo. Non abbiate paura di metterci il nome o la faccia. Se volete proporvi al mondo digitale, dovete farlo in maniera trasparente. I lettori lo apprezzeranno senz’altro.

Una volta creato il sito e attivato il blog, bisogna popolarlo di contenuti. Ma cosa scrivere sul nostro blog? In generale, non c’è una regola precisa. Scriviamo ciò che pensiamo e che riguarda la nostra attività di scrittori, in tutta semplicità e onestà. Dobbiamo assolutamente essere noi stessi, questo sia perché il nostro stile sarà la nostra impronta digitale nella blogosfera, sia perché ai lettori piace quando un blogger scrive sinceramente e d’istinto. La spontaneità dev’essere la nostra linea guida.

Infine, ciò che trasforma un blog qualunque in un blog di successo sono la qualità dei contenuti pubblicati, l’originalità e la frequenza di pubblicazione. Scriviamo sempre qualcosa di originale, che non abbiamo già scritto o che non si trova facilmente in rete, purché possa interessare ai nostri lettori. In più, tentiamo di mantenere una certa regolarità nelle pubblicazioni. In media, tre post a settimana potrebbero essere un buon ritmo, ma se non ce la facciamo va bene anche uno a settimana, purché sia di buona qualità. Meglio un post a settimana scritto bene che tre post a settimana scritti male.

Non commettiamo però l’errore di scrivere un post una volta ogni tanto, quando ci va. Il pubblico si affeziona ai blog che pubblicano frequentemente contenuti nuovi e tende ad abbandonare i blog che vengono trascurati dall’autore per primo. Anche questo ricordiamolo sempre. Una buona regola per non trovarsi senza argomenti da pubblicare è avvantaggiarsi di due o tre post. Se scriviamo di solito tre post a settimana, averne tre già completi ci permette di pubblicare contenuti per sette giorni, dandoci il tempo di pensare a cosa scrivere nei post successivi. In questo modo non rischiamo di rimanere senza argomenti.

Penso che per un autore nel mondo di oggi avere un blog personale sia ormai diventato un requisito indispensabile. I tempi in cui gli scrittori si rinchiudevano in una torre d’avorio e non parlavano mai con i lettori sono finiti. Oggi il lettore vuole conoscere l’autore, sapere cosa fa e, se possibile, comunicare con lui. Mantenere una propria identità digitale è diventato ormai parte integrante dell’attività di un autore, come lo scrivere stesso.

Per oggi chiudiamo qui. La prossima parte riguarderà la promozione sui social network. A presto!


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