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Promuoversi sul Web (parte 2 di 3) – I Social Network

Social Network

Social Network

Dopo il post su come promuovere la propria immagine di autori mediante un sito web e un blog, oggi vi parlo dei Social Network principali e delle loro potenzialità promozionali.

Facebook

Facebook è il social network per eccellenza. Ormai quasi tutti hanno un profilo Facebook, ma forse non tutti sanno che esso è anche un eccellente strumento promozionale. Vediamo come usarlo per promuovere il nostro lavoro di autori.

Innanzi tutto bisogna distinguere tra profilo e pagina. Il profilo è associato a una persona, la pagina invece a una realtà professionale come può essere un’azienda, un blog o, nel nostro caso, un professionista come un autore. Ecco perché, secondo me, a un autore è molto utile creare una pagina Facebook per promuovere la sua attività.

Nella pagina è importante usare una bella foto in primo piano, possibilmente la stessa del Press Kit (se non ne avete uno, leggete il mio articolo a riguardo). Inseriamo una nostra biografia (anche in questo caso va bene quella del Press kit) e i nostri dati di contatto, quali indirizzo e-mail, indirizzo del nostro sito web e Twitter. A questo punto, cominciamo a pubblicare post e foto sulla nostra pagina. Ma cosa pubblicare? In generale dobbiamo parlare di noi e di ciò che facciamo, quindi pubblichiamo aggiornamenti di stato sul nostro lavoro, ciò che stiamo scrivendo, gli autori che ci appassionano, le tematiche della cronaca quotidiana che ci interessano e così via. Soprattutto, se abbiamo un blog, dobbiamo condividere sulla pagina Facebook gli articoli che pubblichiamo. La pagina serve per promuovere noi, quindi deve parlare di noi e di ciò che facciamo.

A questo punto, dobbiamo procacciarci dei visitatori della pagina. Chiunque metterà Mi Piace sulla nostra pagina potrà vedere sul suo diario ciò che pubblichiamo. È quindi molto importante poter raggiungere quante più persone possibili, per far si che esse visualizzino i nostri aggiornamenti di stato quando aprono Facebook. Se abbiamo un sito, inseriamo su tutte le pagine un widget che consente alla gente di mettere Mi Piace sulla pagina direttamente dal sito web. Poi invitiamo tutti i nostri contatti Facebook a mettere Mi Piace. Ciò ci farà guadagnare qualche decina di mi piace in poco tempo. Se vogliamo (e se possiamo) investire qualche soldino, Facebook permette, a fronte di una modica spesa, di pubblicizzare una pagina. Definito un target di utenti basato sull’età, gli interessi e la regione geografica, è possibile creare un’inserzione per invitare tali utenti a mettere Mi Piace sulla nostra pagina. Anche con soli 4 € al giorno per pochi giorni si possono raggiungere parecchie persone e ottenere diversi Mi Piace. Il pagamento avviene tramite PayPal o carta di credito.

In merito alle inserzioni è doveroso chiarire un concetto: non state comprando i Mi Piace, state comprando una spazio pubblicitario che vi dà visibilità. Se la gente è interessata a mettere Mi Piace, lo farà spontaneamente.

Raggiunto un certo numero di Mi Piace, sarà possibile definire un URL personalizzato. Il mio suggerimento, dato che state promuovendo voi stessi, è di usare un URL che contenga il vostro nome e cognome. Una cosa del tipo facebook.com/gianlucamalato. Se qualcun altro utilizza lo stesso URL, provate a inserire il suffisso “autore” o “scrittore”. La cosa importante è che sia chiaro e leggibile il vostro nome per intero. Anche il titolo della pagina dev’essere il vostro nome, al limite seguito dalla solita dicitura “autore” o “scrittore”, se non volete che venga confuso con il vostro profilo personale.

Al contrario del profilo, la pagina Facebook vi permette di monitorare le interazioni che gli altri utenti svolgono con essa. Sto parlando di Insights, uno strumento che monitora quanta gente mette Mi Piace sugli elementi che pubblicate, quante persone condividono i vostri link e tutta una serie di statistiche che vi aiutano a capire quanto la pagina stia andando bene presso il vostro pubblico.

Ricordiamoci sempre che su Facebook l’importante è pubblicare contenuti di qualità e con una certa frequenza. Una buona periodicità è di uno i due al giorno. Non è necessario, però, che i contenuti siano tutti farina del vostro sacco. È anzi importantissimo condividere sulla propria pagina i contenuti di altre pagine e utenti. Ciò aiuta a creare nuovi seguaci e a instaurare rapporti tra i gestori delle pagine. Pertanto conviene seguire le pagine di autori, editori o comunità legate al mondo a lettura, della scrittura e di ciò che vi piace scrivere. Quando queste pagine pubblicano qualcosa di interessante, condividetelo a vostra volta nella vostra pagina. Ricordiamoci costantemente della parola “Social”.

Twitter

Twitter è un social network molto più semplice di Facebook ma che può trasformarsi in un eccellente strumento promozionale di pari portata. Per essere precisi, Twitter è una piattaforma di microblogging. Permette, infatti, di pubblicare dei brevi messaggi di testo detti tweet (lunghi massimo 140 caratteri spazi inclusi) e di condividerli con altri utenti.

Una volta aperto il profilo Twitter, anche in questo caso, una buona foto e una buona biografia sono d’obbligo. Il nome del profilo dev’essere, ovviamente, il nostro nome.

Così come per Facebook, è importante pubblicare su Twitter dei contenuti originali, ma anche condividere i contenuti proposti da altri. La condivisione di un tweet sul proprio profilo è un’operazione che prende il nome di retweet ed è fondamentale per stabilire un network. Quando ritwittiamo i tweet di qualcuno, questo riceve una notifica e gli permette quindi di sapere chi siamo. La stessa cosa vale quando mettiamo nei preferiti i tweet di qualcuno.

Analogamente ai Mi Piace su Facebook, su Twitter abbiamo il concetto di follower. Come dice il nome stesso, una persona è follower di un profilo quando segue questo profilo, ricevendo nella home page di Twitter tutti i tweet da esso pubblicati. Viceversa, quando seguiamo qualcuno, quel qualcuno è un nostro following.

È quindi buona norma avere un buon numero di follower, ma anche ritwittare i loro tweet. Il miglior modo, su Twitter, di costruirsi un pubblico di follower è seguire qualcuno a nostra volta, pubblicare elementi originali e ritwittare i tweet degli altri.

Anche in questo caso, qualsiasi messaggio relativo al nostro lavoro o a ciò che ci appassiona e lo influenza è giusto che sia pubblicato su Twitter, così come gli articoli del nostro blog.

Se ben usato, Twitter può dare ottime soddisfazioni a livello di visibilità presso la community dei nostri lettori.

Google Plus

Considerato il grande successo di Facebook, il gigante di Mountain View non ha esitato a costruire un suo specifico social network. Google Plus è molto simile a Facebook per quanto riguarda le funzionalità. Anche qui abbiamo la possibilità di creare un profilo personale o una pagina. Purtroppo le pagine su Google Plus hanno delle limitazioni un po’ seccanti (quali, per esempio, l’impossibilità di eseguire o ricevere Hangout di testo). Per questo motivo vi invito a creare un profilo personale, invece che una pagina. La gestione di questo profilo è molto simile a quella di Facebook, ma ciò che distingue Google Plus dal social network di Mark Zuckerberg è la possibilità di creare le cerchie. Una cerchia è un insieme di utenti ben preciso, che ha accesso solo a determinati post sulla vostra pagina. Potreste creare una cerchia chiamata Autori, una chiamata Editori e una chiamata Blogger, per esempio. Ogni cerchia vedrà solo gli elementi a essa rivolti. Nulla vieta di annoverare uno stesso utente in più cerchie.

Personalmente, gestisco Google Plus allo stesso modo della pagina Facebook, ovvero pubblicando elementi miei e condividendo gli elementi degli altri. Al contrario di Facebook, Google plus non ha lo stesso successo, ma è pur sempre una nicchia sulla quale vale la pena posizionarsi.

Goodreads e Anobii

Veniamo adesso a due social network molto specifici. Goodreads e Anobii sono infatti specializzati in libri. Su entrambi i siti è possibile condividere i libri che si possiedono, commentare altri libri, recensirli e, se siamo autori, è possibile creare e amministrare una pagina che parla di noi.

Tra i due preferisco di gran lunga Goodreads, sopratutto perché Anobii è un sito tradizionalmente lentissimo, che fa decisamente passare qualsiasi voglia di visitarlo.

Il mio suggerimento è di creare una pagina come autori, un elenco dei libri che abbiamo letto o che leggeremo e di relazionarci con gli altri utenti. Anche se siamo autori, alla gente interesserà sapere quali sono le nostre letture e il nostro parere sui libri degli altri.

Pinterest

Pinterest è un social network specializzato nella condivisione di immagini. Così come tutti i social network, permette di seguire altri utenti e visualizzare ciò che essi pubblicano. La base di tutto sono i Pin, ovvero degli elementi composti da un’immagine e da un breve commento su di essa. Ogni utente ha la possibilità di creare delle Bacheche, ovvero insiemi di Pin correlati tra loro.

Nell’ambito della scrittura potrebbe sembrare inutile investire il proprio tempo nella gestione di un profilo di un social network basato sulle immagini. In realtà, un autore potrebbe farsi conoscere pubblicando le foto delle copertine dei suoi libri, oppure dei libri che gli piacciono, oppure ancora qualsiasi fotografia stimoli la sua creatività e ispirazione. Con un pizzico di fantasia, anche Pinterest può aiutarci a creare un network di lettori. Ricordiamoci sempre che le immagini stimolano l’attenzione dei visitatori più del testo stesso e Pinterest può sicuramente dare una mano in questo.

Un elemento comune: gli hashtag

Un elemento importantissimo nel mondo dei social network sono gli hashtag. Si tratta di parole chiave, precedute dal simbolo #, che servono per collegare tra loro vari elementi.

Vediamo come funzionano gli hashtag prendendo in esame un mio tweet con il quale presento il primo articolo di approfondimento del mio romanzo Il Cuore di Quetzal.

Come vedete, sono presenti gli hashtag #romanzo, #ilcuorediquetzal, #ebook e #fantasy. Cliccando su uno di questi, si apre una finestra di Twitter dove sono presenti tutti i tweet che contengono questi hashtag. In pratica, l’hashtag collega tra loro vari post che parlano di argomenti simili. Risulta quindi evidente quanto sia importante non solo specificare sempre un hashtag, ma anche fare attenzione a usare quello giusto. Nel mio caso, dovendo pubblicizzare il mio romanzo, ho creato un hashtag con il titolo del libro (#ilcuorediquetzal).

Gli hashtag sono ormai utilizzati nei maggiori social network, quindi possiamo usarli in quasi tutti i nostri profili. Non dimentichiamoci mai di scegliere un hashtag abbastanza popolare, ma anche di crearne uno noi se vogliamo monitorare una tendenza ben precisa (come il mio hashtag #ilcuorediquetzal).

In conclusione

La Rete ormai pullula di social network. In questo articolo ho indicato quelli principali e alcuni suggerimenti su come usarli. La chiave di tutto risiede però nella parola “network”, della quale parlerò nel prossimo post.

Editor. Amico o nemico dell’autore?

Tipico esempio di editing a penna rossa

Tipico esempio di editing a penna rossaCome già sapete, a breve uscirà il mio romanzo Il cuore di Quetzal, pubblicato da Nativi Digitali Edizioni. In questo periodo io e l’editore stiamo svolgendo la fase di editing del testo. Pur non avendo una grossa esperienza in merito, vorrei scrivere qualche impressione su questa fase della vita di un’opera letteraria che alcuni scrittori non sempre vedono di buon occhio.

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